DALLA PATAGONIA AL MASSACHUSETTS…

... Venezia ha dato tantissimo al fumetto. Io come autore ho fatto questo volume sulla storia della città, dall'arrivo di Attila e i barbari, all'arrivo di altri barbari, i Savoia, quando Venezia perde definitivamente la sua libertà per mano loro,che entrano in città definendosi in maniere vergognosa Principi di Venezia, quando la città è stata Repubblica per 1200 anni.

A Venezia non c'erano principi, c'era il Doge, ma chi si inchinava al suo passaggio veniva multato, se non straniero, che in quel caso poteva fare una riverenza. Pensa alla grandezza di questa città! Poi parlavamo prima di porte che si aprono, e pensa quante porte può aprire Venezia, sia in ambito storico che di magia. Pratt stesso si è sempre portato dietro Venezia, se pensi che la bandiera del Monaco è fatta con il ferro di gondola e i cannibali delle isolo Papua parlano veneziano, Venezia dentro Pratt c'è sempre stata. Favola di Venezia di Corto Maltese è un capolavoro. Per quanto riguarda me invece Ladri, maschere e lune turche e Calle della Paura, ci ho lavorato tantissimo su Venezia. Che poi non ho mai rispettato tantissimo, tranne che sul libro Venezia una singolare avventura, dove avevo l'esigenza di raccontare e disegnare i palazzi, i canali e le barche. Nelle altre storie ho sfruttato una Venezia immaginaria...

Estratto dell'intervista (a cura di Gennaro Costanzo e Giorgio Parma)

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